Lesioni del TFCC in arrampicata – non solo “male al polso”

Lesioni del TFCC in arrampicata – non solo “male al polso”

Le lesioni che interessano il polso negli arrampicatori sono piuttosto frequenti, soprattutto tra i grandi “masticatori” di svase, prese a mano aperta e boulder con relative ribaltate e compressioni. Questo diventa più evidente rispetto a chi scala su terreni più verticali, con prensioni che prevedano l’utilizzo prevalente di arcuata e mezza arcuata, come su tacche.

Il motivo di questa differenza è molto anatomico, ed è dovuto principalmente alla posizione del polso nei tipi di prensione. È evidente come tenere una presa arcuata o anche mezza arcuata determini un posizionamento del polso in leggera estensione, che rappresenta la posizione neutra di questa articolazione. In questa posizione, la muscolatura estensoria del polso stesso e delle dita ha un braccio di leva vantaggioso, riuscendo a esprimere forza e “compattare” l’articolazione rispetto all’azione della muscolatura flessoria, che invece agisce dal lato opposto.

Molto diversa è la questione in un grip a mano aperta, soprattutto su svase: qui il polso si trova completamente flesso, in una posizione in cui la muscolatura estensoria lavora molto poco. Questo fa sì che buona parte della stabilità del polso sia affidata alle strutture passive dello stesso, come legamenti e capsula articolare. In questo caso, come capita per le pulegge, è sufficiente aggiungere pochi elementi al mix (torsione, carico rapido ed eccentrico, come in un dinamico o quando parte un piede) per lesionare qualche struttura. Ma quale?

TFCC: cos’è e come si lesiona

Il TFCC o Triangular FibroCartilage Complex è un menisco fibrocartilagineo che si trova nel polso, nello specifico tra l’ulna e la prima filiera di ossa del carpo. Si colloca nella zona laterale del polso, dal lato del mignolo. Le sue funzioni sono molteplici: rende omogenea la superficie articolare, riducendone lo stress; stabilizza l’articolazione tra ulna e radio; consente una maggiore mobilità della mano in deviazione ulnare (piegamento dal lato del mignolo); contribuisce alla stabilità globale del polso.

Un infortunio a questa struttura avviene principalmente con due meccanismi: distrattivo o compressivo. Una lesione distrattiva avviene solitamente “tirando” una presa, con un elemento di deviazione radiale del polso (ovvero il polso si piega dal lato del pollice), velocità e torsione. Un esempio semplice può essere un dinamico a una presa svasa. Una lesione compressiva invece avviene più spesso spingendo sul polso: in questo caso il polso si trova in estensione, con un elemento di torsione e di pronazione (rotazione dell’avambraccio, in modo da avere il palmo rivolto verso il basso), come quando si fa una ribaltata oppure si spinge con il polso su una presa.

Come identificare una lesione al TFCC

Identificare con precisione una lesione al TFCC non è semplice, nemmeno per uno specialista. Nella maggior parte dei casi ci si trova di fronte a un evento acuto, ma vi sono casi in cui la lesione si sviluppa nel tempo su base degenerativa. La zona del dolore è ben definita: si tratta della zona laterale del polso, dal lato del mignolo, tra la stiloide ulnare e il carpo.

I movimenti dolenti solitamente sono la prono-supinazione dell’avambraccio (portare il palmo verso l’alto e verso il basso) e le deviazioni laterali (piegare il polso dal lato di pollice e mignolo). Anche appoggiarsi e spingere sul polso spesso provoca dolore. I test che si utilizzano per identificare una sospetta lesione al TFCC includono:

  • Test di compressione: Piegare il polso dal lato del mignolo e comprimere provoca dolore.
  • Segno della fovea e tasto di pianoforte: La pressione diretta nella zona del TFCC o il movimento avanti e indietro dell’ulna riproducono il sintomo.
  • Test della sedia: Alzarsi da una sedia con i polsi in deviazione radiale riproduce il dolore.

Questi test vanno eseguiti da uno specialista e comparati sempre con la mano opposta. Il gold standard per confermare o escludere una lesione è una risonanza magnetica.

Lesione al TFCC – aspetti riabilitativi

In caso di lesione acuta confermata da uno specialista, la prima linea di intervento è conservativa. È consigliato l’utilizzo di un tutore semirigido per immobilizzare il polso nella fase infiammatoria (prime 3-6 settimane). Durante questo periodo, è preferibile evitare scalata e allenamento per non stressare le strutture.

Nella fase proliferativa, in cui il corpo deposita collagene, la ripresa del carico è necessaria per il corretto adattamento delle strutture. Si possono utilizzare tutori specifici per il TFCC che consentano una maggiore mobilità della mano o applicare una nastratura mirata. Durante la scalata:

  • Evitare prese a mano aperta e svase; preferire tacche e prensioni arcuate.
  • Scalare in maniera statica, riducendo il grado e il volume delle sessioni.
  • Usare sempre tutore o nastratura.
Torna al blog