Lesione di puleggia: miti e nuove direzioni

Lesione di puleggia: miti e nuove direzioni

Pensavo di esserne immune, ma è successo anche a me. Carico, dolore improvviso al dito e realizzazione: “mi sono lesionato la puleggia”. Vediamo cosa possiamo imparare assieme da questo infortunio.

Le pulegge sono anelli di tessuto connettivo denso e regolare, distribuite in maniera uniforme lungo il lato palmare delle dita, e la cui funzione è mantenere i tendini flessori adesi all’osso nel momento in cui flettiamo le dita stesse. Possiamo paragonare la loro funzione a quella degli anelli su una canna da pesca: essi devono impedire che la lenza si allontani dalla canna, perdendo il braccio di leva e quindi forza.

Per le dita dall’indice al mignolo (il pollice ha un’anatomia a sé stante) abbiamo 5 pulegge anulari (da A1 ad A5) e 3 pulegge cruciformi (da C1 a C3). Le pulegge più importanti, in quanto le sole ancorate all’osso e che quindi portano la maggior parte del carico, sono A2 e A4. Queste, solitamente, sono anche le pulegge che più facilmente si lesionano, assieme ad A3. Le lesioni possono anche interessare le cruciformi, che però sono strutture estremamente piccole, e la cui funzione al momento non ci è del tutto chiara.

Classificazione delle lesioni

Non tutte le lesioni sono uguali. Solitamente vengono classificate in 4 gradi di gravità:

  • Grado 1: Lesione o stiramento parziale.
  • Grado 4: Lesione completa di più pulegge con interessamento della guaina del tendine flessore.

Fino al grado 3, è possibile trattare la lesione in maniera conservativa, senza chirurgia.

Quando accadono le lesioni

Le lesioni spesso avvengono in situazioni di:

  • Carichi alti e improvvisi (velocità)
  • Contrazioni eccentriche (dita che si aprono)
  • Posizioni a dita molto chiuse (arcuata)

Gli esempi tipici includono:

  1. Perdere un piede e rimanere appesi con una mano. Questo porta un aumento rapido del carico sulla mano.
  2. Tirare una presa dinamica. Il carico aumenta rapidamente sulla mano di appoggio.

Come riconoscere una lesione

Le lesioni alle pulegge si presentano in modo acuto, con sintomi che includono:

  • Dolore improvviso nella zona palmare del dito.
  • Gonfiore nella zona del trauma.
  • Dolore in arcuata, mentre in mano aperta il dolore è minimo o assente.
  • Possibile schiocco secco al momento della lesione.

Come trattarle

Fase iniziale/infiammatoria:

  1. Protezione con nastro o splint.
  2. Mobilità articolare.
  3. Carico parziale sul dito, valutato caso per caso.

Fase proliferativa:

Il corpo deposita collagene per riparare i tessuti. È fondamentale:

  • Dare un carico adeguato per orientare il collagene lungo le linee di carico.
  • Eseguire sospensioni lunghe (20-30 secondi) con carichi moderati (60-70% del massimale).

Ripresa della scalata:

  • Dalla 4° settimana per lesioni parziali.
  • Dalla 6-8° settimana per lesioni complete.
  • Scalare con prese generose, in mano aperta, evitando dinamici e volumi eccessivi.

Conclusioni

Una lesione di puleggia può essere affrontata con una gestione adeguata del carico e un ritorno progressivo all’arrampicata. Tuttavia, ogni caso è unico e richiede un approccio personalizzato. Rivolgersi a uno specialista è sempre consigliato per garantire un recupero completo e sicuro.

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